Parliamo di alcune tra le parole chiave del linguaggio pubblicitario e dei loro autentici significati.
Tranquillo: nella vita è capitato a tutti, almeno una volta, di prendere lucciole per lanterne, logotipi per pittogrammi e loghi per brand.
Ma poiché errare è umano, perseverare diabolico, facciamo un ripasso di questi termini tecnici che sembrano sinonimi ma non lo sono, così da arrivare preparatissimi alla prossima riunione marketing. ?
BRAND. DENTRO IL CUORE DELL’AZIENDA
“Il brand è quello che le persone dicono di te quando non sei nella stanza” – Jeff Bezos
Il brand è la marca.
L’insieme dei valori (visivi, percettivi, emozionali) di un’azienda, di un’organizzazione, di un prodotto o di una persona, nel quale i consumatori si identificano.
A questo, si collegano i concetti di:
– brand identity (l’identità di un’azienda, che dev’essere determinata, chiara, immediatamente riconoscibile);
– brand image (l’immagine della marca, secondo la percezione dei consumatori);
– brand positioning (il posizionamento della marca);
– brand awareness (la capacità della marca di farsi conoscere dal pubblico).
E, infine, quello di rebranding, ovvero di come ci si possa rifare il look.
SIGNORI E SIGNORE, IL LOGO
È il simbolo che rappresenta e identifica il brand. È il segno, importantissimo, che accompagna l’azienda nel tempo e la rende immediatamente riconoscibile per i consumatori. Evocativo e d’impatto, permetterà loro di pensare al prodotto o alla marca al primo sguardo.
PITTOGRAMMA E LOGOTIPO. I MATTONCINI DEL LOGO
Sono gli elementi del logo.
Il logotipo è la parte testuale. Il nome dell’azienda, del prodotto, della persona.
Accanto, può essere presente un segno grafico distintivo che trasmette l’idea del prodotto, del servizio o dei valori aziendali – ecco il pittogramma.
I due elementi possono avere vita comune, oppure si può scegliere di farsi rappresentare solo da uno di loro.
Coca Cola, Google o Disney, per esempio, hanno puntato unicamente sul loro nome, senza ulteriori segni grafici.
Altri brand, invece, sono riconoscibili anche solo dai simboli entrati a far parte della nostra memoria visiva: la mela di Apple, il baffo Nike (a proposito, hai visto questo spot?) o il panda WWF.
MARCHIO. DISTINTI PER LEGGE
Addentrandoci ora nel territorio del diritto, il marchio è il segno, depositato e registrato legalmente, che distingue dalle altre aziende.
Si può registrare come marchio il proprio logo (marchio figurativo o marchio denominativo), ma anche un prodotto, un’immagine, un suono, un video o altro ancora.
È molto importante perché dà autorità qualitativa e tutele alla voce e alle idee aziendali e ne garantisce l’originalità.
Bene. Per oggi ci fermiamo qui.
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Ci leggiamo presto!